Un itinerario personale: i migliori libri del 2017 fuori dai ‘migliori’

Quest’anno, un anno complicato e doloroso, mi sarebbe più facile scrivere la lista dei migliori libri che non ho letto e di cui tutti parlano: ‘La ferrovia sotterranea’ di Colson Whitehead, ‘Exit’ di Moshin Hamid, ‘Il ritorno’ di Hisham Matar, ‘Lincoln nel Bardo’ di George Saunders, ‘4 3 2 1’ di Paul Auster, ‘Swing time’ di Zadie Smith. Voglio comunque segnalare quali sono state le letture per me più interessanti, senza commentare ogni singola scelta, nella maggior parte dei casi dettata più dagli umori del momento e dalla necessità di trarre conforto e distrazione.

1. POESIA

Comincio dalla poesia, dove mi sembra ci siano le cose migliori, a partire dai delicati versi di ‘Cedi la strada agli alberi’ di Franco Arminio (Chiarelettere). Ho amato moltissimo ‘Promemoria’ di Andrea Bajani (Einaudi) e ‘Il moto delle cose’ di Giancarlo Pontiggia (Mondadori) che continuo a rileggere per ascoltare come un eco il suono delle parole. Mi hanno colpito anche ‘La pura superficie’ di Guido Mazzoni (Donzelli) e ‘Tutte le poesie’ di Milo De Angelis (Mondadori). Per chi non l’avesse mai letto, consiglio di acquistare ‘Elogio dell’ombra’ di Josè Luis Borges (Adelphi).

2. NARRATIVA

Se dovessi indicare un solo autore da ricordare, farei il nome di Sarah Manguso. Ho letto con piacere e commozione ‘Il Salto’ e ‘Andanza’ (NN editore), due libri diversi tra loro ma che mi hanno conquistato dalla prima parola. Il vincitore del Premio Strega, Paolo Cognetti, con ‘Le otto montagne’ (Einaudi) fa sicuramente parte delle segnalazioni, così come ‘I difetti fondamentali‘ (Rizzoli) di Luca Ricci, Kent Haruf con ‘Le nostre anime di notte’ (NN editore), ‘Manuale d’esilio’ di Velibor Colic (Bompiani) e ‘L’alcol e la nostalgia’ di Mathias Enard (E/O). Ad agosto ricordo di aver divorato ‘Le stelle fredde’ di Guido Piovene (Bompiani).

3. SAGGISTICA

E’ il settore che pratico di più, quello da cui attingo come nutrimento per la mente. Prima di fare le dovute distinzioni, non posso non citare il testo che maggiormente ho consultato, sì direi che consultato è il termine esatto: ‘Il libro contro la morte’ di Elias Canetti (Adelphi).

Diari, biografie, memoir: ‘Oltre i sogni’ di Colin Wilson (Atlantide), ‘L’ultimo rifugio’ di Imre Kertész (Bompiani), ‘Tra loro’ di Richard Ford (Feltrinelli) e ‘Bobi Bazlen. L’ombra di Trieste’ di Cristina Battocletti.

Culture, critica letteraria: ‘Troppe cose a cui pensare’ di Saul Bellow (Sur), ‘L’arte di narrare’ di James Salter (Guanda), ‘L’arte della fuga’ di Fredrik Sjoberg (Iperborea), ‘Scritti a mano’ di Matteo Motolese (Garzanti), ‘Il mistero della creazione artistica’ di Stefan Zweig (Pagine d’arte).

Viaggi e dintorni: ‘Bagliori da San Pietroburgo’ di Jan Brokken (Iperborea), ‘Il disordine del mondo’ di Stefano Scanu (Ediciclo), ‘Galizia’ di Martin Pollack (keller), ‘In viaggio verso Jheronimus Bosch’ di Cees Noteboom (Jaca Book).

Infine ‘Il bisogno di pensare’ di Vito Mancuso (Garzanti), ‘Autoritratto nello studio’ di Giorgio Agamben (Nottetempo) e ‘Confabulazioni’ di John Berger (Neri Pozza).

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