‘L’immagine fantasma’ di Hervé Guibert è un’opera che va accostata ad altri classici del genere come ‘La Camera Chiara’ di Roland Barthes, ‘Sulla fotografia’ di Susan Sontag, ‘Piccola storia della fotografia’ di Walter Benjamin. Libri che hanno rimescolato i parametri della visione, inaugurando nuovi modi di vedere. Uscito in Francia nell’autunno del 1981 quando Guibert, che fu giornalista, scrittore, fotografo, aveva appena ventisei anni, è pubblicato ora all’interno di Lampi, la nuova collana di Contrasto, nella traduzione di Matteo Martelli e con una preziosa introduzione di Emanuele Trevi. In un’intervista Guibert dichiarò: “Ciò che mi ha spinto a scrivere è stato il rimpianto per le foto sbagliate, le foto che non sono riuscito a scattare, che non ho potuto fare, che si sono rivelate invisibili, come fantasmi. Ho pensato di scrivere per ritrovare la stessa sensazione che volevo dare a quelle foto”. Il libro si legge come un abbecedario e racconta il rapporto dello scrittore con l’album di famiglia, con le immagini erotiche, quelle fantastiche o quelle così intime da diventare invisibili. Guibert, proprio come Barthes nel giardino d’inverno, non mostra l’immagine di sua madre (“il testo non ci sarebbe mai stato se fosse stata scattata”), anzi non mostra alcuna immagine perché la fotografia “è una pratica inglobante e smemorata” mentre la scrittura “è una pratica malinconica”. La malinconia, analizza Trevi, garantisce all’immagine mentale una persistenza del fantasma nello spazio psichico che trova nella scrittura il suo veicolo ideale. Dunque il libro di Guibert è la disperazione dell’immagine, “qualcosa di peggio di un’immagine sfocata o velata: un’immagine fantasma”. Il libro non è un testo teorico ma una raccolta di storie che esplorano, attraverso le avventure personali, i diversi tipi di fotografia: familiare, di viaggio, le fototessere, le Polaroid, la fotografia pornografica o giudiziaria. Guibert morì di Aids nel 1991 dopo un accanito lavoro artistico su questa malattia. Legato all’Italia, è sepolto a Rio nell’Elba, sull’omonima isola.
L’immagine fantasma – Hervé Guibert
