Al mare, in città o sui monti: 10 percorsi di lettura per l’estate

di Alessandro Melia

Un-mare-di-libriDieci percorsi letterari per l’estate. A ognuno il suo. Dai migliori romanzi usciti nei primi sei mesi del 2014 a quelli da scoprire sotto l’ombrellone, dai libri dedicati al centenario della Grande Guerra ai saggi sul modo di viaggiare ed esplorare il mondo. Ma anche diari ed epistolari, raccolte di racconti e poesie, approfondimenti filosofici, passeggiate stile ‘flaneur’ e critica letteraria. Dieci tragitti diversi per trascorrere le vacanze in compagnia dell’oggetto che più amiamo: il libro. D’altronde è da lì che comincia ogni nostro viaggio. Come scrisse Pietro Citati: “Penso che il vero viaggiatore sia il sedentario. L’uomo nascosto in una stanza con un libro in mano: egli sostiene che tutti i viaggi possibili, tutte le nuvole del cielo, tutte le voluttà vaste, cangianti e sconosciute, sono racchiuse nei libri. In quel riflesso di carta, scorge città e paesaggi mai immaginati, pensieri mai concepiti, fantasie e rapporti che nessun altro, prima di lui, aveva scorto. Gli sembra di acquistare una penetrazione meravigliosa”.

I ROMANZI MIGLIORI (percorso narrativa / 1)

cardellinoIl romanzo imperdibile di quest’anno èIl Cardellino’ di Donna Tartt (Rizzoli). Un’opera magnifica sotto tutti i punti di vista, con echi ottocenteschi. La scrittura è accurata, precisa. Non c’è cosa più piacevole che lasciarsi cullare dalle descrizioni dei luoghi, dai ritratti delle persone, dagli stati d’animo dei personaggi, a partire dal protagonista Theo Decker, il tredicenne che si ritrova solo dopo aver perso la madre in un attentato terroristico. Ogni relazione è analizzata, ogni pensiero è allo scoperto, ogni emozione affiora senza freni. Così come avviene, anche, in ‘Nulla, solo la notte’ di John Williams (Fazi), l’autore del più noto ‘Stoner’. Questa volta Williams sceglie di raccontare la giornata del giovane Arthur Maxley, disseminata di pensieri, visioni, ricordi e bevute. Il dialogo con il padre è la parte migliore del romanzo, in cui Williams fa emergere la vulnerabilità, l’essere nudi, fragili di fronte a chi ci ha dato la vita ma non ci conosce. Fino alla scoperta di essere simili, ossessionati dagli stessi sentimenti e dagli stessi ricordi. Proprio il passato è al centro de‘L’incolore Tazaki Tsukuru e i suoi anni di pellegrinaggio’, l’ultimo romanzo diHaruki Murakami. Lo scrittore giapponese ci conduce in un viaggio doloroso, ma necessario, alla ricerca di noi stessi. Comprendere chi siamo e cosa cerchiamo è sempre stato il leitmotiv di Murakami e anche questa volta il lettore non resterà deluso.

I ROMANZI DA SCOPRIRE (percorso narrativa / 2)

‘I Luminari’ di Eleanor Catton (Fandango) è senza dubbio il romanzo più intrigante di quest’estate. La 28enne neozelandese, vincitrice del Man Booker Prize 2013, ci porta sulla costa occidentale della Nuova Zelanda nel 1865. Uno scozzese, Walter Moody, arriva in un hotel interrompendo l’incontro tra dodici uomini arrivati in città in cerca dell’oro. Un benestante facoltoso è sparito senza lasciar traccia, una puttana ha provato a togliersi la vita, un’enorme somma di denaro è stata trovata nella topaia di un povero. Insomma, gli elementi per tenerci incollati lungo le 970 pagine ci sono tutti. L’amore è invece al centro de ‘Il cuore dell’uomo’ di Jon Kalman Stefansson (Iperborea) che conclude la trilogia iniziata con ‘Paradiso e inferno’ e ‘La tristezza degli angeli’. Protagonista è sempre il ‘Ragazzo’, un giovane orfano che intraprende un viaggio di formazione attraverso l’Islanda e l’universo dell’animo umano, scoprendo la realtà, il valore dei sogni e il potere creativo delle parole. Chi non conoscesse Stefansson avrà la possibilità di scoprire uno degli scrittori più talentuosi e poetici in circolazione. Come nelle opere precedenti Andrea Molesini sceglie un’ambientazione storica – siamo nel 1914 a Venezia, a pochi giorni dallo scoppio della Prima guerra mondiale – per il suo ultimo romanzo ‘Presagio‘ (Sellerio). Il commendatore Niccolò Spada vigila sui suoi ospiti all’Excelsior, dove risiede anche la marchesa Margarete Von Hayek, che nasconde un segreto terribile, inconfessabile.

I RACCONTI (percorso narrativa / 3)

A cent’anni dalla nascita di Julio Cortazar, Einaudi pubblica la raccolta completa dei ‘Racconti‘ dello scrittore argentino, una perfetta introduzione all’opera, un “bestiario” di ossessioni e figure immaginarie, ma soprattutto un tesoro per gli appassionati del genere. “Molto di quanto ho scritto si colloca sotto il segno dell’eccentricità– disse di sé Cortazar- dato che fra vivere e scrivere non ho mai ammesso una chiara differenza”. Di genere diverso, ma ugualmente imperdibili, i racconti di Alice Munro, vincitrice nel 2013 del Premio Nobel per la Letteratura, raccolti in‘Uscirne vivi‘ (Einaudi) dove compare anche un testo autobiografico. Munro ci mette di fronte ad un’evidenza: che il dolore e la sofferenza ci aiuta a conoscerci, a diventare più forti, creando uno spazio tra noi e gli altri. Infine lo scrittore-totale: Vladimir Nabokov. Adelphi lo scorso autunno ha ripubblicato la raccolta ‘Una bellezza russa’ che contiene cinquantacinque racconti, storie agrodolci senza messaggi da recapitare. Nabokov ci catapulta dentro lo scompartimento di un treno, o nella piovosa e umida Berlino, o in un palazzo sontuoso di San Pietroburgo in cui risuona musica da camera. Per il lettore il godimento è al massimo.

GLI STORICI (percorso narrativa-saggi / 4)

Quest’anno in libreria siamo stati invasi di libri dedicati al Centenario della Prima Guerra Mondiale e al periodo che caratterizzò l’Europa nei primi due decenni del Novecento. Tra questi spicca per originalità 1913 – L’anno prima della tempesta‘ di Florian Illies (Marsilio), un testo anomalo in cui Illies, invece di raccontarci la storia in modo didascalico, snocciola aneddoti che fanno risplendere i personaggi descritti (Kafka, Rilke, Kokoshka, Klimt, Woolf, Rodin). L’azione è più interessante della spiegazione. Leggiamo ‘1913’ come fosse un romanzo e al tempo stesso scopriamo storie che non conoscevamo. Un altro testo imprescindibile per avvicinarsi a quel mondo artistico, scientifico e letterario è ‘L’età dell’inconscio’ del premio Nobel Eric Kandel, che ci porta nei salotti viennesi dell’epoca in cui si discutevano le idee che avrebbero segnato una svolta e che portarono a progressi che ancora oggi esercitano la loro influenza. Sigmund Freud sconvolse il mondo mostrando i desideri erotici inconsci, Arthur Schnitzler rivelò la sessualità inconscia delle donne con il ricorso al monologo interiore. E poi il piacere, il desiderio e l’angoscia espressi dai pittori dell’Espressionismo. Un consiglio: se non lo conoscete o non l’avete mai letto, l’autore da cui dovreste partire è Stefan Zweig e il suo ‘Il mondo di ieri’ (Mondadori) che ha ispirato uno dei film più visti quest’anno: ‘Grand Budapest Hotel’ di Wes Anderson.

SUL VIAGGIO
(percorso saggi / 5)

Che cos’è il viaggio, chi è il viaggiatore? Ho sempre giudicato‘Filosofia del viaggio’ di Michel Onfray (Ponte alle Grazie) il miglior libro in circolazione sull’argomento. A partire dal sottotitolo: ‘Poetica della geografia’. Onfray mostra al lettore come sia possibile, senza aver programmato il come e il perchè, chiudere uno zaino, girare la chiave nella toppa e voltare le spalle alla porta di casa per lasciare spazio ai sensi ritrovati che, soli, liberi da guide e manuali, ci condurranno a scoprire i colori dell’altrove e gli odori dell’ignoto. Per tornare ricchi di diversità. “Se stessi, questa è la grande occasione del viaggio. Se stessi, e nient’altro”. E’ quello che ha sperimentato Sandro Veronesi nei suoi ‘Viaggi e viaggetti’ (Bompiani) in cui lo scrittore ci conduce dall’Italia ai paesi dell’Europa del nord, fino in America, raccontando sé stesso e restituendo a noi sensazioni conosciute o desiderate. Il libro si apre con una citazione di Kurt Vonnegut: “Le proposte di viaggi strani sono lezioni di danza di Dio. Fai attenzione e impara il ballo. Danza e gira e danza ancora, impara il ballo finchè il tuo cuore non è contento”. Infine Alain De Botton con ‘L’arte di viaggiare’ (Guanda) ci dimostra come scrittori, artisti e filosofi possono rivelarsi ottimi compagni di viaggio. Ad esempio la poesia di Baudelaire o i quadri di Hopper ci aiutano a cogliere la misteriorsa forza evocativa dei mezzi di trasporto e di anonimi luoghi di transito, mentre l’intenso cromatismo della Provenza di Van Gogh ci aiuta a riscoprire il paesaggio mediterraneo. Per De Botton conta una sola cosa: lo sguardo del viaggiatore, il suo desiderio di “vedere davvero”.

SULLA POESIA (percorso poesia / 6)

Uno degli eventi più attesi in autunno è l’uscita del film ‘Il giovane favoloso’ di Mario Martone, dedicato alla figura di Giacomo Leopardi. Da inizio anno sono già diciassette, tra saggi e nuove edizioni, i libri pubblicati che ricordano il poeta di Recanati. Vale sempre la pena rileggere i ‘Canti’ o lo ‘Zibaldone’, ma è interessante scoprire anche ‘Questa città non finisce mai. Lettere da Roma – 1822-32’ pubblicate da Utet, in cui Leopardi riversa il suo disagio nel vivere in una città “noiosa, dissipata, popolata di gente insulsa, rumorosa, innamorata solo del proprio antico splendore monumentale”. La Venezia di Iosif Brodskij,invece, è una città che fa bene all’anima, è “il grande amore dell’occhio. Il poeta russo dichiarò il suo amore per Venezia in‘Fondamenta degli incurabili’ (Adelphi), un libricino scritto oltre vent’anni fa che è un autentico gioiello incastonato nella bellezza della letteratura. Mi sorprende sempre scoprire quante poche persone lo conoscano. Per Brodskij parlare di Venezia significa parlare anche della memoria, del tempo, della forma. Tutti concetti al centro anche delle poesie raccolte in ‘La gioia di scrivere’(Adelphi) di Wislawa Szymborska. Per tutta la vita la poetessa polacca non ha fatto altro che insegnarci a osservare i dettagli che ci sfuggono e che rendono la nostra vita sopportabile, ma soprattutto a non prenderci troppo sul serio.

LETTERE E DIARI (percorso epistolari / 7)

Mai come quest’anno la produzione di lettere e diari è stata così ricca. Buon segno, anche se i lettori del genere sono pochissimi. Ed è un peccato, perchè la vita che fluisce dentro questi scritti privati ci permette di riflettere su noi stessi, rigenerando lo spirito. Le corrispondenze più interessanti uscite di recente sono: le ‘Lettere‘ (Einaudi) di Vincent Van Gogh indirizzate al fratello Theo e agli amici, in cui il pittore riversa le sue riflessioni sulla vita e sull’arte; le missive di Nicola Chiaromonte, agnostico e critico nei confronti della Chiesa, a Melanie von Nagel Mussayassul, una monaca benedettina residente negli Stati uniti con la quale si scriveva in media tre volte a settimana, in ‘Fra me e te la verità. Lettere a Muska’ (Una Città); le lettere scritte daEleonora Duse a Gabriele D’Annunzio contenute nel volume‘Come il mare io ti parlo’ (Bompiani) e, infine, l’epistolario tra due poeti: Elisabeth Bishop e Robert Lowell in ‘Scrivere lettere è sempre pericoloso’ (Adelphi). Sono lettere allegre e atroci, piene di notizie, spunti, pettegolezzi. Tra i due scorre un amore impossibile: per le crisi maniacali di lui, per le tendenze sessuali di lei. Resta inteso che se non si è mai letto ‘Lettere a un giovane poeta’ di Rainer Maria Rilke (vale lo stesso discorso di Brodskij), è da lì che bisognerebbe partire.

IL FLANEUR (percorso narrativa-saggi / 8)

Protagonista di tanti classici della letteratura, in particolare dell’Ottocento, il flaneur è colui che vaga per la città, gironzolando, spinto dalla sete di conoscenza, “sperimentando al contempo un piacere fisico, carnale e intellettuale”, come lo definisce Alberto Castoldi ne ‘Il flaneur‘ (Bruno Mondadori), un saggio perfetto per chi avesse voglia di avvicinarsi all’argomento. Ripercorrendo il pensiero e le opere degli scrittori che meglio hanno rappresentato questo modo di vivere (da Rousseau con le‘Fantasticherie del passeggiatore solitario’ a Baudelaire, daWalter Benjamin a Emile Zola – cercate ‘I taccuini’ – fino a Robert Walser con ‘La passeggiata’), Castoldi esplora la solitudine del flaneur, il rapporto con la folla e la società, la tensione costante verso il nuovo. Da qui è poi possibile scegliere a quale autore dedicarsi, senza però dimenticare autori (purtroppo) meno battuti, come Winfried Sebald. Il suo libro più rappresentativo è‘Gli anelli di Saturno’ (Adelphi), un viaggio solitario a piedi fatto d’estate nel Suffolk, dove Sebald ci racconta gli incontri con amici, oggetti, ma anche vagabondaggi di personaggi noti.

SULLA FILOSOFIA (percorso saggi / 9)

‘Un’estate con Montaigne’ (Adelphi) non è soltanto il titolo del libro di Antoine Compagnon dedicato ai ‘Saggi‘ – quaranta brevi passi scritti con leggerezza e profondità in cui si discorre di amore, amicizia, morte, bellezza, malattia – ma sembra essere il suggerimento estivo delle librerie di catena, che hanno allestito interi scaffali dedicati al filosofo francese. Forse perchè in una società incivile e sempre più sconnessa dalla realtà, Montaigne ci rivela come vivere la nostra vita con equilibrio, trovando noi stessi dentro ogni cosa e respingendo ambizioni e turbamenti esterni. Ma l’estate è anche il momento giusto per avvicinarsi a Michel Onfray e alla sua Controstoria della filosofia, una ciclo di libri in cui uno dei più discussi pensatori francesi rielabora i filosofi materialisti e atei a partire dall’antichità, smascherando le influenze ebraico-cristiane che permeano la nostra società. Spazio agli ignorati o dimenticati, a partire da Democrito ed Epicuro, fino a Stuart Mill, Bakunin, Owen, Fourier, Stirner, Thoreau, Jean Marie Guyau, ma anche Schopenhauer e Nietzsche, a cui è dedicato l’ultimo libro appena uscito ‘Nietzsche e la costruzione del superuomo’ (Ponte alle Grazie).

DI CRITICA LETTERARIA (percorso saggi / 10)

Quest’ultimo itinerario è uno dei più vari (aforismi, biografie, linguistica, storia dell’editoria) ma anche uno dei più succulenti. Per dire: possiamo imbatterci nelle ‘Lezioni di letteratura’(Einaudi) di Julio Cortazar, che lo scrittore argentino tenne nel 1980 a Berkeley, università della California. Molti i temi trattati: le caratteristiche del racconto fantastico, la musicalità, lo humour, l’erotismo e il gioco in letteratura. C’è Henry Miller che ci attende con ‘I libri della mia vita’ (Adelphi), una guida che permette di riscoprire una vasta tribù di autori sconosciuti o presto dimenticati. I più noti, invece, sono tutti racchiusi nel poderoso volume ‘Maestri di finzione’ (Quodlibet) in cui la critica letteraria de Il Manifesto, Francesca Borrelli, ha raccolto le interviste con autori del calibro di Saramago, De Lillo, Pamuk, Marias, Wolff, Franzen, Foster Wallace, Yehoshua, Sontag, Cercas, Egan e tanti altri. Chi, invece, avesse voglia di scoprire l’editoria italiana tramite le collane che hanno espresso il meglio dell’offerta letteraria nel nostro Paese, potrà farlo leggendo ‘Storie di uomini e libri’ (Minimum Fax) di Gian Carlo Ferretti e Giulia Iannuzzi. I due studiosi ci accompagnano in un percorso affascinante, costellato di storiche collane come i ‘Gialli di Mondadori’, ‘I gettoni’ di Einaudi, ‘I Narratori’ di Feltrinelli, la ‘Biblioteca Adelphi’, la ‘Bur’ di Rizzoli e molti altri.

PERCORSO BONUS: se poi d’estate vi nutrite solo di gialli, noir o polizieschi, quello che dovete fare è semplice: posizionatevi davanti allo scaffale dei libri di Georges Simenon, allungate la mano e prendete quello che vi ispira di più. In ogni caso, sarà perfetto.

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